Finanziamenti Imprenditoria Femminile: Guida 2016/2017

In Italia, l’imprenditoria femminile è agevolata dalla legge 2015, il principale strumento attraverso il quale il Ministero delle Attività Produttive eroga finanziamenti pensati per aiutare le imprese di nuova costituzione che presentano una maggioranza imprenditoriale di quota rosa. Per questo motivo, si parla di finanziamenti imprenditoria femminile, vediamo cosa dice la legge e le novità 2016.

Finanziamenti imprenditoria femminile, cosa dice la legge

Come anticipato, in Italia è la legge 215 che regola i finanziamenti agevolati alle imprese composte per la maggioranza da donne. Nello specifico, ecco i requisiti che un’azienda deve possedere per poter essere ammessa a ricevere tali finanziamenti:

  • le società di persone e le società cooperative devono essere formate almeno per il 60% da donne;
  • le quote delle società di capitali devono essere possedute da donne almeno per i 2/3. Altro dettaglio da non sottovalutare è che anche il consiglio di amministrazione deve essere composto per i 2/3 da donne;
  • le imprese individuali devono essere gestite da donne;
  • i consorzi e le associazioni devono essere composte almeno per il 70% da donne.

In tutti i casi è necessario rientrare nel concetto di piccola impresa:

  • avere meno di 50 dipendenti;
  • avere un fatturato inferiore a 7 milioni di euro, oppure un bilancio inferiore a 5 milioni di euro;
  • essere indipendenti rispetto ad altre imprese partecipanti.

Qualora tutti questi requisiti vengano rispettati, è possibile ricevere i finanziamenti per l’imprenditoria femminile.

Investimenti finanziabili e spese ammissibili

La legge 215 sull’imprenditoria rosa, afferma che è possibile finanziare le seguenti attività:

  • costituzione di nuove imprese;
  • acquisizione di aziende preesistenti;
  • acquisizione di servizi reali;
  • sviluppo di progetti aziendali innovativi.

Ecco invece un elenco di spese che possono essere inserite nel finanziamento:

  • studi di fattibilità;
  • realizzazione sito web e attività di promozione online;
  • acquisto di impianti ed attrezzature necessarie per lo svolgimento dell’attività aziendale;
  • realizzazione di opere murarie;
  • acquisto di beni usati;
  • acquisto di software;
  • acquisto di brevetti.

Una lista completa viene inserita solitamente all’interno del bando di concorso, se avete dei dubbi vi consigliamo di entrare in contatto con chi ha emesso il bando, in alternativa scegliete un buon consulente finanziario.

Finanziamenti imprenditoria femminile: come richiederli

Poiché si tratta di finanziamenti legati a dei bandi di concorso, il regolamento preciso di partecipazione è inserito all’interno di ogni bando, per cui bisogna consultarlo per saperne di più.

Possiamo tuttavia fornire delle indicazioni di massima che possono essere ritenute valide nella maggioranza dei casi (ancora una volta, ricordate di andare a guardare il bando ufficiale, perché alcune cose potrebbero differire da queste indicazioni generiche).

Per prima cosa, la richiesta va fatta compilando un modulo di partecipazione inserito nel bando. I dati necessari e le informazioni che bisogna fornire, oltre che i documenti da allegare alle domande, in linea generale sono quelli relativi all’impresa, all’obiettivo economico da perseguire (perché è stata aperta / acquisita? In sostanza, bisogna rispondere alla domanda “cosa ci si farà con i soldi del finanziamento?”) e alle spese da sostenere o già sostenute e che rientrano nel bando stesso.

I finanziamenti per l’imprenditoria femminile sono dei prestiti a tasso agevolato?

In sostanza si, i finanziamenti concessi alle imprese rosa non sono altro che prestiti a tasso agevolato, o addirittura a fondo perduto. In quest’ultimo caso si parla anche di finanziamenti a fondo perduto per indicare delle somme di denaro che si ricevono in prestito ma che non bisogna restituire.

Oggi, nel 2016 / 2017, è difficile trovare prestiti a fondo perduto, sono più frequenti le soluzioni a tasso agevolato; in questo caso c’è l’obbligo di restituire la somma prestata pagando un tasso di interesse minimo, attorno allo 0,5% circa.

Finanziamenti per le aziende guidate da donne: le regioni principali

Il bando di concorso, qualora sia regionale, è valido solo ed esclusivamente per le aziende che hanno la sede principale proprio in quella data regione. Tra quelle che abbiamo visto più attive nel corso degli ultimi anni troviamo:

  • Abruzzo;
  • Campania;
  • Emilia Romagna;
  • Lazio;
  • Puglia;
  • Sardegna;
  • Veneto.

I finanziamenti per l’imprenditoria femminile convengono?

E’ una bella domanda a cui dare risposta. Sicuramente possiamo dire che le imprese a maggioranza donna, e le donne in particolare, sono una risorsa economica ancora poco sfruttata nel nostro paese.

Siamo ancora troppo indietro rispetto ad altre realtà in cui è normale vedere una donna alla guida di una grande impresa (prendi Marissa Mayer alla guida di Yahoo!) o comunque svolgere compiti di grande prestigio (negli USA potremmo avere l’esempio di Hillary Clinton come prossimo presidente, in Italia abbiamo quello di Virginia Raggi come sindaco di Roma).

In ogni caso, le donne hanno, per alcune cose, una marcia in più rispetto agli uomini.

Anche per cercare di recuperare questo “gap”, questa distanza, che si è venuta a creare negli anni, i finanziamenti per l’imprenditoria femminile sono un’ottima scelta, conveniente grazie ai tassi di interesse vantaggiosi, che aiutano le aziende guidate dalle donne a nascere e crescere in maniera più veloce ed agevole.

Per questo motivo, se vuoi aprire un’azienda e sei un donna, o siete un gruppo di donne con in testa una bella idea imprenditoriale, e siete alla ricerca di capitali, non dimenticate che la legge 215 vi può dare una grande mano.